(USA, 1987)
Uno dei computer più amati dagli amanti della mela di vecchia data: il mitico Macintosh SE. Perché è importante questo computer rilasciato da Apple nel 1987? l’SE è stato commercializzato insieme al Macintosh II, un nuovo “Mac” che abbandonava la forma da all-in-one del primo Macintosh e abbracciava quella da “computer serio” desktop: più grande ed espandibile con il nuovo case orizzontale a cui collegare un monitor esterno disponibile in diverse taglie.
Ma non tutti gli amanti di Apple volevano un computer così grande e quindi venne messo in produzione anche un computer che riprendeva l’idea del primo Macintosh, ma aggiornato come il nuovo Macintosh II: nasceva così il Macintosh SE, piccolo e con un sacco di novità molto interessanti.
L’SE era il primo Macintosh compatto ad avere un alloggiamento interno per montare un hard-disk. Nelle foto che vedete in queste pagine lo vedete proprio sopra al disk drive. In alternativa in quello spazio era possibile anche montare un secondo drive. E ancora: era il primo compatto ad avere una porta di espansione. Il primo a supportare il nuovo standard Apple Desktop Bus (ADB) per collegare mouse, tastiera e altri accessori: per questo fu il primo Mac ad essere venduto anche senza tastiera, in modo che ci si potesse scegliere il proprio modello preferito tra le diverse che proponeva Apple al tempo. Aveva un supporto migliorato all’interfaccia SCSI che permetteva una velocità doppia rispetto al Macintosh Plus mantenendo lo stesso connettore standard da 50 pin. Aveva per la prima volta una ventola interna per il raffreddamento che lo rendeva più affidabile e longevo (anche se molto più rumoroso del primo Macintosh che non aveva ventole). La RAM era più veloce rispetto ai suoi predecessori, migliorando le prestazioni generali del sistema.
La sigla “SE” stava per “System Expansion” proprio per indicare tutti questi miglioramenti. La stessa sigla verrà poi utilizzata da Apple in tempi molto più recenti nella sua linea di iPhone e di Apple Watch, per indicare modelli che riprendevano il design “vecchio” ma con funzionalità e prestazioni “nuove”: esattamente come aveva fatto il Macintosh SE nel 1987 quando mantenne il design dei “vecchi” Macintosh, ma introdusse specifiche del nuovo Macintosh II.
All’uscita nel 1987 era disponibile in due versioni: una con solo un disk drive denominata “Macintosh SE” e un’altra, quella che vedete in queste pagine, che aggiungeva un hard disk interno da 20Mb e si chiamava “Macintosh SE 1/20”. La prima costava all’epoca 2.900$, l’equivalente di circa 7.500$ di oggi, mentre la versione con hard disk costava 3.900$, cioè addirittura 10.000$ di oggi. Era un’epoca in cui i “computer per tutti” non erano esattamente economici, ma in ogni caso molto più economici dei loro predecessori di soli cinque o dieci anni prima.
Nel 1988 arriverà una versione con hard-disk da 40Mb (Macintosh SE 1/40) mentre nel 1989 arriva l’ultima versione del’SE, la “Macintosh SE FDHD” che includeva un nuovo disk drive che riusciva a leggere i floppy disk da 1,44Mb (le versioni precedenti si fermavano a 720/800Kb) e che fu chiamato da Apple “SuperDrive”… altro nome che vedremo tornare più e più volte in altri modelli della casa di Cupertino. Questa ultima versione del 1989 venne denominata “Macintosh SE SuperDrive”.
Furono prodotti dieci prototipi di Macintosh SE con case trasparente. Questi servivano per controllare al meglio la disposizione dei componenti interni prima della messa in produzione finale. Inutile dire che sono ricercatissimi dai collezionisti di tutto il mondo.
L’SE, così come il suo predecessore più famoso, il primo Macintosh del 1984, è molto più piccolo di quanto potreste immaginare guardandolo in foto: montava un monitor monocromatico da soli nove pollici e tutto il resto era proporzionalmente montato attorno a quel CRT, con la scheda madre montata in verticale a lato del monitor per occupare meno spazio possibile. Era alto soli 35cm, largo 24cm e profondo 28cm. E, al contrario di altri computer dell’epoca, pesava anche relativamente poco: 7,7Kg. Il design manteneva l’idea del primo Macintosh di includere una maniglia per il suo trasporto: non era un vero portatile, ma essendo così piccolo e leggero era facile portarlo da una camera all’altra di casa o, grazie ad una borsa dedicata, anche in giro alla bisogna.
Il Macintosh SE avrà sempre un posto speciale nella storia dei computer di Apple e nei cuori di chi lo ha utilizzato all’epoca: era piccolo e trasportabile come il primo Macintosh e al tempo stesso era aggiornato ed espandibile come il nuovo Macintosh II: un assoluto best-buy, esattamente come lo sono i nuovi modelli “SE” che Apple ha riproposto poi negli anni.
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