(Giappone, 1982)
Prodotto dal 1982 da Tomy, azienda di giocattoli giapponese, Tricky Traps era un “gioco elettromeccanico di abilità e tempismo” distribuito in Italia da Giochi Preziosi.
Tomy è una delle più grandi aziende produttrici di giocattoli in Giappone, fondata da Eiichiro Tomiyama nel 1924. Se provate ad andare a cercare questo gioco negli annali della società non lo troverete: non ha infatti avuto particolare successo nella sua madre patria: è invece in Italia, e in generale in tutta Europa, dove Tricky Traps ha trovato un seguito molto nutrito e ha quindi venduto tantissime copie durante gli anni ottanta e novanta.
I più anziani di voi se lo ricorderanno per forza. In particolare ricorderete la pubblicità di Giochi Preziosi e la sua canzoncina che ti rimaneva in testa con il suo “la pallina cic ciac scorre il tempo tac tac! tricky traps! tricky traps!”.
“La trappola che intrappola” la chiamava Giochi Preziosi. Un gioco che univa come detto abilità e tempismo: perché per far avanzare le palline in metallo attraverso le diverse “trappole” del percorso fino al “goal” finale era necessario non solo premere l’unico tasto al momento giusto, ma anche farlo con la giusta intensità.
Un predecessore elettromeccanico dei moderni one-button-game che tanto successo hanno avuto quaranta anni dopo su smartphone (e lo stesso Tricky Traps è stato proprio riproposto in versione digitale)
C’erano cinque palline allo start e avevi a disposizione poco meno di due minuti per portarne più possibile al goal finale. Il tempo era scandito da un timer, molto rumoroso e quindi fastidioso, che dava e toglieva corrente ai diversi meccanismi che azionavano trappole di ogni tipo lungo il percorso.
Era possibile giocare da soli, sfidando se stessi, oppure si potevano sfidare gli amici: “a me riesce e a te no” era proprio uno dei tormentoni della pubblicità in televisione di Giochi Preziosi.
I rumori dei meccanismi che giravano e del timer che avanzava inesorabile faceva venire un’ansia incredibile che accresceva ancora di più la difficoltà del gioco che già di base era tutto meno che semplice. Serviva davvero tanta pratica per padroneggiare ogni ostacolo e riuscire a portare anche una sola pallina alla fine.
Tricky Traps funzionava a batteria, utilizzava una “Tipo C”, o Mezza Torcia, ancora in vendita oggi, ma non proprio diffusissime. È comunque possibile farlo andare anche incastrando, un po’ a forza, una classica pila stilo (AA) perché ha lo stesso voltaggio delle Tipo C ed è solo leggermente più lunga.
Peccato che l’originale Tricky Traps, con il suo caratteristico rumore e altissima difficoltà, non venga più prodotto. Sarebbe davvero bello vederne una fedele riedizione dopo tanti anni.
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