Ho messo online un nuovo sito, questo è il suo libro ufficiale.
Ho scritto un nuovo libro, questo è il suo sito ufficiale.
EPIC è un sito, ma è anche un libro. È il libro del sito, o il sito del libro 😃
Meglio: è una serie di libri impaginati con cura e con rilegatura di pregio: dei nerd coffee table book che escono ogni anno e raccolgono i contenuti proposti dal sito.
O, se preferite, è un sito che vi propone in anteprima i contenuti dei libri, gratis e completamente senza pubblicità.
COME È NATO EPIC
Perché, dopo aver lasciato la direzione di Lega Nerd dopo dodici lunghi anni, ho deciso di avventurarmi in questo nuovo progetto?
Purtroppo il modello attuale di editoria online di un certo livello economico presuppone un altissimo traffico. In particolare un alto numero di pageview. Se vuoi campare con un progetto editoriale online devi sottostare a certe regole, punto.
Questo perché si monetizza, in gran parte, con i banner: devi fare milioni di pageview per portare a casa un fatturato sensato. Certo esistono altre forme di monetizzazione, ma attualmente la strategia di ogni progetto editoriale online è sempre è solo una: fare tante pageview.
Per fare tanto traffico serve creare soprattutto un particolare tipo di contenuto: le news.
Le news consentono una forte indicizzazione di Google e una forte visibilità sui social come Facebook, cioè le due principali fonti di traffico di un sito editoriale.
Le news hanno un grande problema però. Sono articoli brevi, scritti in fretta da autori pagati poco che sono costretti a scrivere di tantissimi argomenti differenti, spesso inevitabilmente pubblicando castronerie o errori belli e buoni.
Questo perché i contenuti legati alla attualità, più “fresh”, sono favoriti enormemente da Google e scrivere nella “maniera giusta per Google” porta tantissimo traffico da Google News.
Della porcheria che tocca fare sui social per avere traffico non parlo nemmeno, tra clickbait, bufale, meme e compagnia cantante.
Il paradosso a cui abbiamo assistito negli ultimi anni è che la maggior parte dei siti impostano la loro direzione editoriale semplicemente tenendo d’occhio Google Trends.
Lo stesso modo di scrivere un articolo è cambiato moltissimo negli ultimi anni per inseguire l’algoritmo di Google: parole significative ripetute inutilmente più e più volte, interi paragrafi scritti non per rendere più chiaro a chi legge l’articolo, ma solo per essere indicizzati meglio da Google.
Tutto questo crea inevitabilmente un “mostro” editoriale che pubblica 100, 200, 500 “articoli” al giorno, inondando internet di merda e facendo passare in secondo piano i contenuti di buona qualità, quelli per cui serve tanto tempo, preparazione ed esperienza e che portano pochissimo traffico se paragonati ad una news in tendenza su Google News o ad un articolo andato virale su Facebook.
Per farla breve, il mio primo presupposto per un sito nuovo era partire dall’esatto opposto: un sito senza pubblicità di nessun tipo e completamente senza news, ma che offrisse contenuti fuori dall’attualità, che possano essere ugualmente interessanti sia oggi che tra due anni, o tra dieci.
Un sito che inevitabilmente farà poco traffico, ma che cerca di monetizzare (e farmi campare) in una maniera nuova, trasformando in un prodotto fisico e vendibile i contenuti che di base mostra in forma digitale e ottenendo, si spera, un’ottima conversione tra visitatori non paganti e paganti.
Da gennaio ho deciso di seguire la teoria dei “1000 True Fans” di Kevin Kelly, di smettere di pensare di dover creare realtà enormi e di concentrarmi sulla qualità invece che sulla pura quantità.
Il modello delle “bookazine”, così si chiamano, sono convito che funzionerà per chi si crea una nicchia molto affezionata, come faccio io da anni.
O almeno lo spero 😅
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